IL PD E LA MANCATA MOZIONE DI SFIDUCIA IN REGIONE

Strana la politica di questi tempi. In queste ore è stata registrata la presa di posizione della capogruppo regionale del Partito democratico, Micaela Fanelli in merito alla necessità di un Consiglio regionale sull’ipotetico Decreto Molise per la sanità lanciato come idea dai neo parlamentari. In ballo, c’è un Piano operativo sanitario approvato da Toma che, a detta di tutti, produrrebbe un ulteriore disastro nel sistema sanitario ma nessuno ha presentato una mozione di sfiducia al presidente-commissario. E qual è, allora, la soluzione della capogruppo del Pd? Una seduta di Consiglio regionale. Ovvero, l’ennesima seduta per parlare del nulla. Perchè manca un atto sul quale discutere e votare anche se il consiglio non può prendere alcuna decisione in merito e di merito. Così, come del resto, è stato registrato per altre sedute. A che pro, allora? Tanto per parlare? Sembra una sorta di autocelebrazione di pensiero e azione politica e null’altro. Una mozione di sfiducia sarebbe, invece, l’occasione per tracciare il solco definitivo tra una politica e un’altra e, se dovesse avere gli 11 voti a favore, potrebbe portare alla chiusura anticipata della legislatura. Al contrario, una seduta di consiglio regionale per menare il can per l’aia, arrovellarsi in diatribe dialettiche e scontri politici e lasciare le cose così come sono. Come se il consiglio regionale fosse un teatro.