FERROVIE, LEGAMBIENTE METTE IN RISALTO I RITARDI NEI LAVORI IN REGIONE

La regione Molise soffre di deficit logistici importanti, che acuiscono l’isolamento del territorio rispetto al resto d’Italia e lo allontanano dai centri nevralgici del Paese. A confermarlo, se mai ce ne fosse bisogno, è il Rapporto Pendolaria 2023 di Legambiente che ha delineato ancora una volta un quadro sconfortante in materia di trasporto ferroviario: in Molise abbiamo i treni più vecchi d’Italia, con una media di 22,1 anni, più alta della già scoraggiante media di 18,5 del Mezzogiorno e vantiamo un numero di corse giornaliere tra i più bassi in assoluto .

A tutto ciò, vanno sommati i disagi con cui ogni giorno devono fare i conti i pendolari e i viaggiatori che devono raggiungere Roma o Napoli, oltreché le ricadute in termini economici e di attrattività che una situazione del genere inevitabilmente comporta. Tra l’altro, ancora non sono stati completati i lavori di elettrificazione della linea tra Campobasso e Venafro che avrebbero dovuto vedere la conclusione a ottobre scorso ma che, allo stato, sono ancora da chiudere.

I prossimi cinque anni di governo regionale dovranno servire a realizzare, stavolta con criterio, una seria riconnessione del Molise al resto d’Italia.

Quel che è certo è che una regione che viaggia su treni vecchi, fatiscenti, in ritardo e scollegati dalle principali città del centro-sud, è una regione che non può pensare di puntare sulla crescita economica ed occupazionale.

Come si fa ad attrarre investimenti se non si riesce a velocizzare , a modernizzare e a rendere più efficienti i collegamenti? E’ questo l’interrogativo che pesa come un macigno sul futuro del sistema ferroviario molisano.