CASO ROMAGNUOLO, AVVISI DI GARANZIA PER TOMA E LA GIUNTA

In queste ore è tornata in cronaca la questione della nomina dell’ex consigliere regionale, Nicola Romagnuolo a commissario straordinario del Nucleo industriale di Campobasso-Boiano. La procura della repubblica del capoluogo avrebbe chiuso, infatti, le indagini preliminari in merito alla sua nomina avvenuta da parte della Giunta regionale del Molise attraverso una prima delibera, la numero 338 del 18 settembre del 2020, per sei mesi, e di una seconda delibera la numero 71 del marzo 2021 di proroga di ulteriore sei mesi. A finire, così, nel registro degli indagati, sarebbero il presidente della Giunta regionale, Donato Toma, nonché gli assessori presenti alle due sedute: Vincenzo Cotugno, Nicola Cavaliere, Quintino Pallante, Michele Marone, Vincenzo Niro, e Filomena Calenda. Oltre, naturalmente, Nicola Romagnuolo. Sulla questione, ricordiamo, era intervenuta anche l’anac, l’autorità anticorruzione che aveva segnalato l’inconferibilità della nomina all’ex consigliere regionale Nico Romagnuolo presso il consorzio industriale Campobasso-Bojano. La segnalazione all’Anac era stata effettuata dai consiglieri del Movimento 5 Stelle e si basava su quanto previsto dal decreto legislativo numero 39 del 2013. Per la Procura della Repubblica, infatti, le due delibere sarebbero state assunte in violazione dell’inconferibilità dell’incarico di commissario straordinario di un ente pubblico di livello regionale per chi, nei due anni precedenti, sia stato componente della Giunta o del Consiglio regionale che conferisce l’incarico. Romagnuolo, ricordiamo, era uscito dal consiglio regionale come consigliere supplente ad aprile 2020 e nominato commissario straordinario del Nucleo industriale di Campobasso-Boiano a settembre del 2020. Ovvero, dopo appena 5 mesi. Il cosiddetto periodo di ‘raffreddamento’ di due anni è stato voluto dal legislatore nazionale per prevenire situazioni anche potenzialmente portatrici di conflitti di interesse e, in generale, ogni situazione contrastante con il principio di trasparenza ed imparzialità previsto dall’art. 97 della Costituzione. Ora, come si diceva, l’avviso di conclusione delle indagini da parte della Procura della repubblica di Campobasso che chiama in causa, per il reato di abuso in atti di ufficio, del presidente della Giunta regionale, donato Toma e degli assessori presenti al voto. Oltre, naturalmente, il già consigliere, Nicola Romagnuolo.