TERMOLI, SULLA CANDIDATURA A SINDACO SI FRANTUMA IL CENTROSINISTRA

Cosa si è fatto in tutti questi giorni? Perché si è insistito sul nome di Mileti, contro ogni interesse di partito? Perché si sono diffusi ne circuito mediatico nomi di fantasia ancora una volta vicini al potere di centrodestra?”. Sono gli interrogativi che a Termoli, dopo le rotture interne al centrosinistra, sono stati sollevati da Simone Coscia ma che stanno coinvolgendo l’intera base del partito democratico. La iniziale scelta di Joe Mileti ha finito con lo spaccare il Pd fino alla sospensione dell’ex parlamentare Laura Venittelli che ha contestato aspramente, e nelle sedi romane, la scelta così come fatta di Mileti. Poi una serie di contraddizioni che hanno portato solo da qualche giorno ad individuare come candidata a sindaco, la consigliera comunale uscente, Manuela Vigilante. Sostenuta anche dal Movimento cinque stelle. Ma tutto questo ha finito con il fare deflagrare l’area del centrosinistra che si presenta con ben 4 candidature sindaco. Da qui le ulteriori critiche per la mancata scelta di allargare la coalizione cercando la condivisione delle forze che si erano pubblicamente dette interessate. “La candidatura di Manuela Vigilante – sottolinea nella lettera l’esponente del Pd, Simone Coscia – è l’atto finale di un percorso gestito molto male e che di democratico ha davvero ben poco. Ci si è ridotti all’ultimo momento, del campo largo non è rimasto che un vicolo stretto. A Termoli – chiude simone Coscia – l’8 e il 9 giugno andrà in scena una farsa”. Dunque una rottura politica nel centrosinistra che interessa sicuramente il Partito democratico ma anche la gestione del coordinatore regionale del Movimento cinque stelle, Antonio Federico.