ULTIMO SALUTO A CRISTIANO MICATROTTA

Tanta gente, familiari, amici e conoscenti per l’ultimo saluto a Cristiano Micatrotta, una giovane vita spezzata in una notte di follia. La notte della vigilia di Natale a Campobasso. Gremito il sagrato, gremita la chiesa del Sacro Cuore ai Cappuccini di Campobasso. Tanta gente per dare l’ultimo saluto al 38enne di Campobasso con la passione per il calcio.

Intanto, sarà l’autopsia a stabilire con esattezza quante coltellate hanno ucciso il geometra 38enne e quale è l’arteria che ha subito la lesione che ha poi provocato l’emorragia fatale. Stando alla prima ispezione – eseguita dopo il decesso – il giovane sarebbe stato raggiunto da un solo fendente,  l’esame disposto dall’autorità giudiziaria chiarirà anche questo dubbio.

Invece sul fronte delle indagini si lavora alle testimonianze, ma le attenzioni in queste ultime ore sono concentrate anche sui telefoni e su quella lite tra De Vivo e una delle persone presenti al delitto, avvenuta qualche ora prima della mezzanotte. Dall’analisi dei tabulati, che dovrebbe essere eseguita a giorni, si potrebbero profilare elementi utili a spiegare le dinamiche di un delitto che – per come avvenuto – richiede ancora approfondimenti.

E la colluttazione non sembra sia subito iniziata tra De Vivo e la vittima, tant’è che il primo fendente arriva proprio ad uno dei due amici di Cristiano che resta ferito ad un braccio. Soltanto successivamente, quando la colluttazione diventa più violenta il coltello colpisce Cristiano all’altezza del collo. E lo uccide.

Aspetti che dovranno essere ricostruiti passo dopo passo