TORRE COVID, IMPRESA PRONTA A RESCISSIONE CONTRATTO

La scorsa settimana è stato il consigliere regionale Fabio de Chirico a riportare in agenda la questione della mancata costruzione della cosiddetta Torre Covid all’ex hospice dell’ospedale Cardarelli di Campobasso. Una brutta pagina prima per la questione della mancata previsione del padiglione all’interno dell’ospedale Vietri di Larino; poi, per il progetto ritenuto sbagliato e non realizzabile per il quale, pure, il governo ha stanziato oltre 6 milioni di euro. Di qualche settimana fa, si parla di un nuovo progetto che sarebbe stato inviato a Roma e da un costo lievitato di altre tre milioni di euro.

Eppure, l’impresa che si è aggiudicata la gara non sa nulla né tantomeno è stata messa al corrente del nuovo progetto pure sbandierato nel corso della conferenza stampa di fine d’anno del presidente della Giunta regionale, donato Toma. Oggi, però, la situazione è identicamente la stessa, non si è mosso nulla. E, spifferi di palazzo, sostengono che anche l’ultimo progetto pare sia poco incline alla fattibilità. Ovvero, non avrebbe i crismi tecnici per la sua realizzazione. Nel frattempo, l’impresa sarebbe pronta a scendere in campo con azioni eclatanti anche perchè, si sostiene, il Ministero non deve validare un bel nulla visto che l’incarico progettuale e di validazione è stato dato a monte e proprio dal Ministero stesso con incarico di soggetto attuatore che vede proprio la struttura dell’ASREM, retta da Oreste Florenzano, l’attuatore dell’appalto. Intanto, mentre si assiste ad una recrudescenza del virus, il Molise resta ancora senza un ospedale Covid avendo ridotto il Cardarelli a struttura di ricovero mettendo a rischio i servizi per i pazienti cronici.