PNRR, BUONO: “QUALE PROGETTO ORGANICO PER SFRUTTARE QUESTA ENORME OPPORTUNITÀ?”

Dalle infrastrutture alla mobilità sostenibile, dalla digitalizzazione e innovazione fino alla salute e alla rigenerazione urbana abbiamo di fronte a noi la più grande occasione degli ultimi settanta anni. Una dotazione finanziaria che riserva al nostro Paese una quantità di fondi superiore addirittura al Piano Marshall.

“Un’opportunità – ha affermato il consigliere comunale del Pd, Stefano Buono – che dovrebbe essere colta in particolar modo nei nostri territori che negli ultimi decenni hanno riscontrato una decrescita economica rilevante, rispetto al trend nazionale ma anche rispetto a molte delle regioni del Sud del Paese, oltre che un calo demografico straordinario che trischia, se dovesse continuare nei prossimi anni con la stessa intensità, di condannare il Molise alla scomparsa.

Innanzitutto deve essere il momento di puntare sulla realizzazione di grandi infrastrutture, sia materiali che immateriali, in grado di collegare la nostra piccola regione con il resto del mondo. Penso alla quattro corsie, alla fibra ottica, alle infrastrutture di secondo livello, alla cura del ferro di cui abbiamo estrema necessità e quindi all’elettrificazione e al potenziamento delle ferrovie.

Sfruttare la strategica posizione geografica, soprattutto di realtà come Venafro e Termoli sarà di fondamentale importanza.

Se aggiungiamo a questo contesto la possibilità di utilizzo di altri strumenti straordinari rilevantissimi, come le Zone Economiche Speciali, il riconoscimento di Area di crisi complessa e il bonus Sud che consentono un trattamento fiscale speciale per le imprese che investono in questo territorio, oltre al fatto che il  Molise torna nel cosiddetto vecchio “obbiettivo 1” per quanto concerne la programmazione dei fondi strutturali europei, comprendiamo appieno quale sia l’altezza della sfida che definirei epocale.

Ecco perché conviene al più presto aprire un dibattito, che francamente vedo tutt’ora, e con grave ritardo, inesistente, su una progettualità complessiva che possa tenere assieme lo sviluppo economico, la rigenerazione urbana, l’abbassamento dei livelli di inquinamento, il potenziamento della rete ospedaliera e della medicina territoriale per garantire finalmente il diritto alla salute dei molisani.

I paesaggi sconfinati, i borghi storici, il patrimonio archeologico devono essere messi al centro di questo progetto che deve poggiare le basi su un modello di sviluppo sostenibile. Occorrono atti concreti perché ciò che viene detto nei convegni possa essere davvero realizzato”.