LE SIRENE DEI PESCHERECCI CONTRO LE POLITICHE DELL’UNIONE EUROPEA

Anche a Termoli i pescherecci hanno fatto risuonare in segno di protesta, così come lungo tutte le coste italiane, le loro sirene. La pesca italiana ha ritenuto, così, lanciare un Sos all’Europa per cambiare rotta sulle nuove misure per la pesca a strascico che rappresenta il 50% del fatturato dell’economia ittica nazionale. Una iniziativa, promossa e sostenuta dall’Alleanza delle Cooperative pesca e acquacoltura, che supera i confini nazionali e coinvolge tutti i 7mila pescherecci europei di un comparto che produce il 25% della produzione ittica dell’Ue». «Il nostro obiettivo, spiega l’Alleanza, è far capire alla Commissione europea che le misure al vaglio sono insostenibili sul fronte economico e anche sociale.

Questo è solo il primo atto di una battaglia – sottolinea ancora l’Alleanza dei pescatori – che vogliamo portare avanti e vincere non solo per tutelare il reddito e il lavoro ma per garantire ai consumatori di continuare a mangiare prodotti ittici italiani. La cooperazione ricorda che circa il 68% delle aree marine sono già escluse allo strascico. Senza considerare – si chiude nella nota – che è in vigore anche il divieto di pesca a strascico oltre i mille metri di profondità”. Ed allora, il suono delle sirene dei pescherecci per richiamare l’attenzione dell’Europa sui problemi della pesca già gravata dal caro carburante