TAMPONI NEI LABORATORI PRIVATI, I SINDACI CHIEDONO CHIAREZZA

Macchia d’Isernia è stato il primo comune nel Molise a produrre un’ordinanza che obbliga i cittadini a comunicare al Sindaco la positività evidenziata dai test antigenici o molecolari per il Covid -19. Ordinanza pubblicata in data 24 Ottobre, ieri estesa dal primo cittadino Giovanni Martino fino al 3 Dicembre prossimo. Informativa oltre che cartacea, diffusa ai cittadini di Macchia, attraverso un eloquente cartone animato via social.

Amministrazione lungimirante che ben ha interpretato le difficoltà e i dati falsati che giungevano direttamente dall’Asrem per il comune giornalmente, quando invece si riscontravano positivi non recensiti dalla struttura sanitaria regionale.

Un problema, quello dei laboratori privati, evidenziato in tempi non sospetti anche dal quotidiano “La Stampa” nel mese di giugno scorso, quando rivelava che alcuni centri privati accetterebbero di non comunicare i risultati dei test sierologici alle aziende sanitarie locali: “basta non firmare il consenso alla segnalazione prima del prelievo”.

Preferiscono inviare direttamente al paziente il referto. Poi sta a loro decidere. É sufficiente un po’ di complicità per far passare tutto sottotraccia. Per i test non esisterebbe ancora un protocollo nazionale.

Quindi l’amministrazione comunale di Macchia d’Isernia già a fine ottobre si rende conto che qualcosa non quadra e produce l’ordinanza, non pubblicizzata all’esterno, credendo che ogni buon sindaco interpreti il momento in base alle proprie esigenze.

Gli altri Sindaci molisani, invece, solo a metà novembre, realizzano che c’è qualcosa che non quadra nel computo dei dati diffusi dall’Asrem.

Ecco allora, che di fretta e furia, inizia la corsa ad emettere ordinanze che obbligano i laboratori privati e le associazioni a trasmettere i dati ai Comuni e all’Asrem. Cercemaggiore, Pescolanciano; poi Venafro e ieri Isernia, tutti allineati al pensiero comune, i dati devono essere reali, quelli dei laboratori, non calcolati per la discrezionalità facoltativa, devono essere comunicati immediatamente.

Eppure eravamo stati tacciati di procurato allarme dal DG Florenzano, per aver evidenziato questo increscioso problema da diverse settimane.

Oggi alcune domande sorgono spontanee. Pur sapendo, per quale motivo l’Asrem non ha mai preso decisioni drastiche con ordinanze, nei confronti dei laboratori privati, creando queste incongruenze di dati, tanto da far intervenire i sindaci a risolvere un problema sanitario ampiamente noto?