RADIOTERAPIA ONCOLOGICA, TOMA IMPONE IL MEDICO PRESCRITTORE

Rispunta il cosiddetto medico prescrittore in Molise. Una figura che sembrava essere del tutto scomparsa dal sistema sanitario nazionale. E’ il caso del decreto numero 1 a firma del commissario ad acta e del sub della sanità del Molise, Donato Toma e Giacomo Papa, con il quale in merito alle prestazioni di radiodiaterapia oncologica si prevede che il paziente debba farsi prescrivere i relativi trattamenti dal medico oncologo dell’ospedale Cardarelli di Campobasso. Ovvero, il paziente deve portarsi prima all’ospedale del capoluogo regionale, anche se in possesso di apposita pratica terapeutica assegnata da un medico radioterapista oncologico, per potere essere autorizzato ad effettuare la relativa terapia nell’unico centro accreditato privato in Molise quello del Gemelli. Un appesantimento dei tempi e una pratica burocratica assegnata, poi, al medico oncologo dell’ospedale Cardarelli che ,tra l’altro, non avrebbe nemmeno la titolarità di stabilire il numero delle eventuali applicazioni da indicare al paziente. Trattamenti, infatti, che toccano al medico radioterapico oncologico per stabilirne il numero e le cadenze. Tra l’altro, all’interno della struttura ospedaliera del capoluogo non c’è nemmeno la figura del radioterapista oncologo e senza considerare ancora che se un paziente ha già avuto un intervento presso altra struttura sanitaria italiana deve, comunque, seguire la stessa procedura. Con il decreto commissariale, invece, si impone al paziente di doversi portare prima dal medico prescrittore all’ospedale Cardarelli di Campobasso per, poi, potere iniziare l’eventuale trattamento. Un’imposizione che fa rischiare seriamente sui tempi e con un approccio di stampo burocratico che, di sicuro, rende ancora più complessa la vita a chi ha già una patologia. E, poi, il decreto non porta la firma del direttore regionale della salute. Altro aspetto non trascurabile.