LA TRANSUMANZA VIENE CANDIDATA AL RICONOSCIMENTO DELL’UNESCO

Una pratica dal forte contenuto identitario, questa la motivazione che ha spinto l’Italia, insieme a Grecia e Austria, a presentare la domanda per far diventare la transumanza patrimonio dell’umanità. Non è la prima volta che la transumanza viene candidata al riconoscimento dell’Unesco ma questa pare sia la volta buona, grazie al dossier transnazionale effettuato dai tre paesi membri dell’unione europea.

“La transumanza”, quale elemento culturale, merita di diventare patrimonio immateriale dell’umanità e, attraverso il ministero delle Politiche agricole, l’Italia si è fatta capofila della richiesta presentata ufficialmente il 27 marzo a Parigi. Il dossier di candidatura transnazionale è stato firmato dal rappresentante permanente d’Italia presso l’Unesco, Vincenza Lomonaco, l’atto avvia formalmente il processo di valutazione internazionale da parte di esperti indipendenti.

Questa notizia ovviamente non può che interessare il Molise come una delle poche regioni in Italia e in Europa nella quale la transumanza è viva ed ha ancora un valore esclusivamente pastorale. Ne è un esempio la famiglia Colantuono che, con grande impegno e passione, ogni anno ripercorre i tratturi storici con la propria mandria di mucche podoliche, da San Marco in Lamis fino a Frosolone, una settimana di cammino tra gli scenari naturali incontaminati del Molise, un percorso indimenticabile per chi ha avuto la fortuna di seguirlo o anche solo di ammirarne il passaggio.

Una ricchezza, dunque, che potrebbe ricevere dall’UNESCO valore internazionale, dando al Molise uno strumento in più per valorizzare la sua storia e le sue tradizioni. Per il verdetto finale si dovrà attendere ancora un po’: la decisione da parte del Comitato di governo dell’Unesco è attesa per novembre 2019.