LA CORTE DEI CONTI BACCHETTA TOMA

Il giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Molise relativo all’esercizio per l’anno 2020 da parte della Corte dei conti è stato davvero un de profundis per il presidente della Giunta regionale, Donato Toma. Criticità e irregolarità sono state rilevate in tutti i settori della gestione dell’Ente tanto che il procuratore regionale della Corte dei Conti, sezione regionale del Molise, Salvatore Nicolella, ha chiesto il trasferimento degli atti di sua competenza all’Autorità Nazionale Anticorruzione. Un giudizio severissimo quello che è stato espresso dal procuratore Nicolella e che è andato a toccare molti dei settori regionali che da anni sono oggetto di crepe e contenziosi. Nel mirino dei magistrati contabili sono finiti tutti i servizi gestiti dal presidente commercialista Donato Toma. In particolare i fari sono stati puntati sulla sanità, sui trasporti, sulle società partecipate, sui debiti fuori bilancio, sui residui attivi e passivi nonché sul mancato obbligo relativo all’osservanza della trasparenza.   Un giudizio  severissimo, quello della Corte dei Conti,  che si abbatte come una mannaia su quello che resta del governo Toma. Anche perché i magistrati contabili hanno sollevato nodi gestionali non risolti, come per la sanità a parte il cronico squilibrio finanziario ed economico; i contenziosi con le imprese del trasporto forieri di nuovi danni economici per la regione; di mancata approvazione nei tempi dei rendiconti; e di altre criticità che pongono in risalto problemi seri per la gestione ordinaria della regione i cui equilibri finanziari appaiono ai limiti della sostenibilità.