ACQUA, DALLA PUGLIA AL MOLISE NESSUN COMPENSO

C’è regione e regione. Sulla questione dell’acqua, la Regione Basilicata ha chiuso la parentesi del contenzioso con la confinante Puglia con il riconoscimento dei debiti di Acquedotto Pugliese che si tirava da anni. Il federalismo solidale, ossia il patto tra due regioni, come in questo caso, non poteva costituire un vantaggio unilaterale per una parte sola, come è avvenuto per troppo tempo, è stato il ragionamento della regione Basilicata che ha incassato oltre 40 milioni di euro che saranno impiegati per efficientare le condotte idriche colabrodo di acquedotto lucano, un’altra eredità pesantissima del passato, e poi provvedere a ridurre le bollette dei lucani. In Molise, invece, la Regione ha ritenuto procedere in maniera inversa proprio con la confinante Regione Puglia che gestisce pienamente l’invaso di Occhito e, ora, ha portato a progetto il tratto di dieci chilometri per prelevare tra i 40 e i 60 milioni di metri cubi di acqua dall’invaso del Liscione. Senza nulla dare alla regione Molise che resta in silenzio. E’ vero che sulle risorse idriche la solidarietà deve essere posta al primo posto. Ma la solidarietà non può ovviamente essere a senso unico e con la crisi idrica attuale – che fortunatamente non riguarda il Molise – l’uso coscienzioso e sostenibile della risorsa acqua è un dovere per tutte le istituzioni e i cittadini. Ma per la Regione Molise, contrariamente a quanto fatto dalla Regione Basilicata, non sembra essere proprio così e non se ne comprende il perchè