Primiani commenta la mozione di sfiducia a Donato Toma

Queste le parole del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Angelo Primiani sulla sfiducia al Presidente di Regione: “È un atto dovuto che arriva dopo due anni di opposizione dura nei confronti di una maggioranza troppo distante dai bisogni reali dei molisani e preoccupata solo a risolvere le continue diatribe interne. Assistiamo ad una crisi non solo economica, dunque, ma anche politica, morale e valoriale. Il Molise è immobile da ormai due anni: nessuna programmazione incisiva, nessuna visione economica, nessuna politica del lavoro seria in grado di creare occupazione.
Assistiamo di contro a quotidiani litigi interni tesi solo ad ottenere maggiore potere politico, ma nessun intervento serio per i cittadini. Nei due anni di vita della legislatura, il Governo regionale è stato più volte sfiduciato dai membri della sua stessa coalizione incassando frequenti bocciature alla linea politica proposta. Ciò ha comportato la paralisi del Consiglio regionale e il ritardo nell’adozione di atti importantissimi per migliorare la qualità della vita dei molisani. Abbiamo assistito ad un progressivo svilimento delle istituzioni con la revoca frequente delle deleghe ai componenti della Giunta, salvo poi riassegnarle esattamente come prima, quasi nel tentativo maldestro di rendere l’esecutivo un organo monocratico per blindare gli assetti interni e far passare un bilancio regionale pieno di tasse e senza una strategia seria. La mozione di sfiducia si fonda su ben 11 pagine di motivazioni che richiamano in maniera puntuale tutti i fallimenti di questo governo regionale. Ne ricordo alcuni: il fallimento totale e i due anni persi sul trasporto pubblico locale con un bando per il gestore unico che non vede ancora la luce; l’immobilismo sulle politiche del lavoro e dell’occupazione con le numerose vertenze irrisolte; il settore dell’agricoltura fermo al palo con l’emergenza cinghiali sempre più fuori controllo; gli investimenti sui lavori pubblici pressoché inesistenti. Non sappiamo come andrà a finire, probabilmente la maggioranza con qualche volo pindarico e l’elargizione di qualche contentino riuscirà a ricompattarsi.
Ma resta il fatto che la mozione deve rappresentare un punto di svolta e la base di partenza per costruire un futuro reale per il Molise. Oltre che provare a mandare a casa questo Governo inadeguato, abbiamo infatti il dovere di costruire una piattaforma programmatica in grado di rilanciare l’economia, stimolare l’occupazione e fornire a tanti molisani motivi concreti per restare in questa terra”.

Voci interne al Consiglio regionale parlano di un possibile ‘sacrificio’ dell’assessore esterno Marone, nominato solo il 9 giugno scorso, come ultimo tentativo del Presidente Toma per ricompattare una maggioranza che ormai non sembra più conciliabile. I dubbi verranno sciolti quando sarà discussa la mozione di sfiducia presentata dalle minoranze.

Enrico Fazio