Pallante prende il posto di Marone. La Romagnuolo rifiuta il ruolo di sottosegretario

Dopo aver circumnavigato lo scoglio della mozione di sfiducia nei confronti del presidente Donato Toma, sembrava che la maggioranza di Centrodestra avesse trovato la quadra per la seconda parte della legislatura. E’ lampante che, nonostante i malumori interni, impliciti o espliciti che siano, nessuno abbia intenzione di chiudere anticipatamente il mandato e ritornare alle urne. Il bandolo della matassa sul quale il Centrodestra aveva espresso parere unanime era ormai sdoganato da settimane: l’Assessore esterno in quota Lega Marone doveva essere rimpiazzato da un consigliere eletto. L’ultima riunione della maggioranza aveva lo scopo di placare i malumori interni; operazione anche questa volta fallita, seppur il quadro sembrerebbe essersi delineato: nell’esecutivo, il posto da assessore del leghista esterno Marone, nominato solo il 9 giugno scorso, verrà preso da Quintino Pallante, che lascia il ruolo di Sottosegretario. Carica che, nei piani, doveva essere ricoperta da Aida Romagnuolo, che però ha rifiutato. Un rifiuto da associare probabilmente alla pochezza dell’incarico. La Romagnuolo resterà così semplice consigliere di maggioranza, ma con ambizioni ben più alte. Con Di Baggio per il momento salvo, grazie alle pressioni dei vertici nazionali di Forza Italia, la nomina di Pallante al posto di Marone dovrebbe essere l’unica novità in seno alla maggioranza fino al giro di boa di novembre. In Autunno, cosa questa già decisa, Mena Calenda diventerà vicepresidente del Consiglio e Cefaratti presidente della IV Commissione. L’esponente di Fratelli d’Italia Pallante ha commentato così la sua futura nomina: “Non so quello che succederà, ma voglio sottolineare che io non prendo il posto di nessuno, al massimo qualcuno ha preso in passato il posto che spettava ad altri. Ma io non ho mai rivendicato nulla e non c’è traccia di mozioni, interventi o altro che vadano in questa direzione”. Giri di valzer che non sembrano però stabilizzare i rapporti interni alla maggioranza di centrodestra. Senza considerare che, sopratutto in un periodo come questo, il Molise ed i molisani avrebbero forse bisogno di ben altre risposte rispetto ai continui litigi di una classe politica probabilmente troppo interessata a spartirsi posizioni di potere e volutamente miope quando si tratta di rispondere alle vere esigenze della comunità.

Enrico Fazio