Ordine dei Giornalisti, dai territori dialogo con le Istituzioni parlamentari in favore di crescita e costruzione

Il Presidente della Stampa Cattolica per il Molise al tavolo dell’Ordine dei Giornalisti per visita On.  Occhionero

di Giovanni Rubino

Visita Istituzionale dell’Onorevole Giuseppina Occhionero  – nella sede regionale dell’Ordine dei Giornalisti del Molise.  Al tavolo, Presieduto dal Presidente dell’Ordine Vincenzo Cimino, hanno partecipato il vice presidente Cosimo Santimone, la segretaria Marcella Tamburello. Inoltre, Mauro Carafa per  CASAGIT, Rita D’Addona per UCSI Molise, Michaela Marcaccio per INPGI, Giovanni Mancinone per Asso Stampa, Fabio Talucci per Corecom.  «Il lavoro è un diritto non una concessione, assieme alla legalità nel mondo giornalistico regionale”, è quanto affermato nei diversificati interventi. A sottolinearlo, le voci delle varie rappresentanze di categoria presenti con la necessità prioritaria di disciplinare la vita ordinistica dell’ordine.

Dall’esigenza di ricostruire un tessuto sociale e della comunicazione sociale a partire dalle criticità emerse, è stata mossa la spinta per una qualità dell’informazione e all’attenzione verso l’ informazione religiosa per una rinascita che passa attraverso il ruolo delle donne. Infine, il vaccino ai giornalisti e corrispondenti esposti al rischio contagio, la contrattualizzazione e il dialogo costruttivo con le Istituzioni sono le tre richieste raccolte dalle voci degli iscritti all’Ordine nelle proposte alla deputata molisana Occhionero dal presidente Cimino

In risposta, la parlamentare Occhionero ha manifestato piena disponibilità per collaborazione e dialogo; di aprire, inoltre, un question time sulle urgenze e le nuove sfide dell’informazione per tutelare e salvare il territorio. Non un Molise emergenziale – ha detto la Occhionero– ma porterò in Parlamento un Molise costruttivo che si prende “cura” della Cultura della crescita e dello sviluppo. Dunque, operativi, costruttivi, propositivi, gli intenti dei giornalisti molisani.

Nel corso degli interventi,  dopo aver illustrato la realtà associativa Nazionale e territoriale di UCSI,  visto il crescente interesse verso l’informazione religiosa, soprattutto  sui  socialnetwork, il Presidente UCSI Molise Rita D’Addona,  ha indicato l’importanza del dialogo e il potenziamento  associativo con la realtà locale per un giornalismo attento alla persona,  alle fragilità, alle prossimità , al ruolo delle donne nello stesso ambito, al tema dell’ecologia integrale per un’azione  di promozione sinergica.  «Viene meno il diritto all’intimità – dando lettura  del  n° 42 dell’Enciclica Fratelli Tutti –   Tutto diventa una specie di spettacolo (…) Nella comunicazione digitale si vuole mostrare tutto ed ogni individuo diventa oggetto di sguardi che frugano, denudano e divulgano, spesso in maniera anonima».  

A tal proposito – ha indicato –  maggiore deve essere l’attenzione alle fake news e deep fake,  all’uso dei social, disciplinarne l’utilizzo a partire dalla formazione giornalistica, al fine di tutelare le relazioni umane che in questo momento storico di contumacia rischiano di frammentarsi sempre di più. «La connessione digitale non basta per gettare ponti, non è in grado di unire l’umanità» (FT, 43). Il dialogo, dunque –ha affermato la D’Addona– è un metodo essenziale della comunicazione perché «l’autentico dialogo sociale», favorito dai media, «presuppone la capacità di rispettare il punto di vista dell’altro» (FT, 203).

I metodi giornalistici – ha soggiunto – spesso non osservano la complessità sociale dando così voci a mere semplificazioni riduttive, tralasciando un altro aspetto, quello della verità e della ricerca delle fonti. Perciò è necessario unire la forza mediatica alla capacità etica di «aiutare a farci sentire più prossimi gli uni agli altri; a farci percepire un rinnovato senso di unità della famiglia umana che spinge alla solidarietà e all’impegno serio per una vita più dignitosa» (FT, 205). Al termine del suo intervento, il Presidente UCSI Molise ha reso omaggio alla visita della parlamentare, con il dono di una copia dell’Enciclica di papa Francesco, Fratelli Tutti.