Nuova giunta: Pallante assessore. Di Baggio sottosegretario. Marone, a sorpresa, resta assessore

Dopo settimane caratterizzate da tensioni interne in seno alla maggioranza di centrodestra, il presidente Donato Toma ha varato la nuova giunta regionale. Sembrava che ormai tutti i dubbi fossero sciolti, con Marone prossimo all’uscita dall’esecutivo, essendo la sua nomina contestata dalla maggioranza; quest’ultima, infatti, avrebbe preferito un eletto in consiglio nel ruolo di assessore. Stile e compostezza dimostrati dal neo assessore, uniti alla volontà di non incrinare i rapporti con il leader del Carroccio Matteo Salvini, hanno probabilmente spinto Toma alla conferma dell’assessorato del leghista Marone, che mantiene deleghe sulle politiche del lavoro, sociali, per l’immigrazione e terzo settore. Come già previsto, Quintino Pallante, di Fratelli d’Italia, diventa assessore con deleghe ai trasporti, alle risorse umane ed alle politiche energetiche. Terza ed ultima novità lo spostamento di Roberto Di Baggio, che assumerà il ruolo di sottosegretario alla Presidenza della regione. Stabili i ruoli di Vincenzo Cotugno, vice presidente della regione ed assessore al Turismo ed alla Cultura, Vincenzo Niro, assessore ai Lavori Pubblici ed alle Infrastrutture, e Nicola Cavaliere, alle politiche agricole. Numerose ed importanti le deleghe che rimangono nelle mani del presidente Toma: Sanità, Bilancio, Ambiente, Formazione professionale, Politiche comunitarie, Sport, Protezione Civile, Giovani e Pari Opportunità. Tirando le somme del giro di valzer, nonostante il governatore abbia superato indenne la mozione di sfiducia, presentata poche settimane fa dalle forze di minoranza, e cercato di ricucire gli stappi interni all’esecutivo, restano forti le tensioni interne, con Aida Romagnuolo voce critica della maggioranza ed il ridimensionamento del ruolo di Di Baggio,che sicuramente non sarà gradito a Silvio Berlusconi ed agli esponenti di Forza Italia. Le richieste di posizioni e deleghe sono troppe, e la coperta è troppo corta per trovare la quadra all’interno del Centrodestra. La speranza è che, almeno fino al giro di boa di novembre, quando verrà nominato il nuovo presidente del Consiglio regionale, l’esecutivo seppellisca l’ascia di guerra e torni, o inizi, ad occuparsi delle problematiche e dei bisogni della cittadinanza.

Enrico Fazio