Campobasso, un ambiente in degrado

Altro che città giardino. Ancora una volta il rapporto annuale “Ecosistema urbano” stilato da Legambiente, relega Campobasso nei bassifondi della classifica nazionale con una nuova retrocessione rispetto all’anno precedente 77° posto su 104, l’anno scorso era al 73esimo. Come di consueto, la classifica è stata stilata sulla base dei dati raccolti per singoli indicatori, quali acqua, aria, verde, rifiuti, mobilità. Non vanno bene le cose sul fronte dei rifiuti: al 2017, il dato è ancora fermo al 13,6% di raccolta differenziata, peggio solo i capoluoghi siciliani. Bisognerà aspettare l’anno prossimo per verificare gli eventuali riscontri positivi dell’avvio della raccolta differenziata porta a porta che ha incontrato, e sta incontrando, ritardi considerevoli e tantissime criticità. Male, anzi malissimo, sul fronte della dispersione idrica, che ancora una volta vede Campobasso tra le ultimissime città d’Italia e precisamente al 96esimo posto con il 68% di dispersione. Sul tema non sono pochi gli interrogativi leciti da porsi: se davvero oltre i due terzi dell’acqua immessa nella rete venisse realmente dispersa dalle condutture, probabilmente Campobasso dovrebbe essere una città galleggiante. Ancora, l’assenza di impianti di produzione di energia rinnovabile sugli edifici pubblici; solo 0,71 kilowatt per 1000 abitanti, vale a dire appena 35 Watt, come l’assenza di isole pedonali. Una fotografia, peraltro, rappresentata dallo stato di salute delle aree verdi e delle ville.