MOLISE, TROPPE MORTI NEL 2021 FUORI DAL COVID

Qualche giorno fa l’Istat ha pubblicato nella sua banca dati il conto dei decessi nel Paese nei primi undici mesi dell’anno scorso e in quadro che emerge è, per molti versi, diverso da quello del 2020.  Per misurare gli effetti di ciò che è accaduto occorre incrociare i dati sui decessi presentati dall’istituto statistico , che non distinguono le cause di morte con i dati del dashboard della Protezione civile sui decessi per Covid-19, in ogni regione d’Italia e in ogni punto nel tempo, e quelli sulle vaccinazioni per territorio di «Covid-19 Opendata Vaccini».  Questo fenomeno drammatico invece non si è ripetuto nel 2021, quando solo Calabria, Sicilia, Marche, Molise, Sardegna e  la Puglia contano un numero di decessi non-Covid «anomali» e superiori alle media storiche. Il Molise, infatti, presenta un tasso di mortalità del 12,6 percento nonostante abbia avuto una percentuale dell’80,4 percento per le prime dosi di vaccino. Un indice altissimo che, con molta evidenza, è dovuto anche alle mancate cure e ricorsi alle strutture ospedaliere da parte di molti pazienti cronici. E’ il dato che, per la verità, anche senza essere stato suffragato dai numeri era già emerso nel corso di confronti e di discussioni. La mancata realizzazione dell’ospedale Covid ha portato molti pazienti cronici a rinunciare a ricorrere all’ospedale per curarsi  o ha preferito indirizzarsi verso studi privati. E il dato che oggi emerge con forza dall’Istat fa segnare il 12,6 percento nonostante le prime dosi di vaccinazioni effettuate tra le più alte d’italia nel corso del 2021. Cifre che dovrebbero fare riflettere e certificate dall’Istat