Area di crisi complessa:un flop per il Molise

Area di crisi complessa. Avrebbe dovuto garantire interventi a sostegno della ripresa dell’area  di crisi industriale molisana, determinata dalle complicazioni gestionali, produttive, e occupazionali del Gruppo Ittierre (e dell’indotto dell’industria della moda); della Gam  (e dell’indotto dell’industria agroalimentare), e delle imprese del settore metalmeccanico/auto motive all’interno del nucleo industriale di Isernia – Venafro. Cosa ha prodotto? Nulla. Appena tre interventi che non serviranno ad alcuna ripresa. Dei 15 milioni di euro stanziati, già pochi, ne sono stati spesi solo sei. Inutilizzati 9 milioni di euro in un panorama desolante. Perché? Uno sguardo al passato prossimo. Cioè non molto lontano. Diciamo al 7 agosto 2015, giorno in cui, con decreto del ministro dello Sviluppo economico,  al Molise è stata riconosciuta la possibilità di strumenti tecnici e finanziari di incentivazione alle imprese e interventi di politiche attive del lavoro. Invitalia e Regione Molise presieduta da Paolo Di Laura Frattura,  misero su una complessa impalcatura tecnica e burocratica che in tre anni è apparsa farraginosa, inestricabile e tiene il Molise legato ai ceppi della stagnazione, della inefficienza, della inconsistenza con una procedura estremamente lenta e fin qui inconcludente. Appena tre interventi e, tra l’altro, praticamente nulli sotto il profilo occupazionale. Se i soldi fossero stati utilmente e tempestivamente utilizzati, avrebbero generato la ripresa di quell’area di crisi e delle decine e decine d’aziende del settore tessile, agroalimentare, metalmeccanico/auto motive sparse in quell’area. Un disastro pieno, vero reale che avrà fatto perdere al Molise occasioni di rilancio.