Sisma 2018, prorogato lo stato di emergenza

Il consiglio dei Ministri ha dovuto prorogare di altri sei mesi lo stato di emergenza per la ricostruzione in Basso Molise a seguito degli eventi sismici dell’agosto 2018. La ricostruzione, infatti, è in fortemente in ritardo nonostante i 40 milioni di euro stanziati a livello centrale per ristrutturare edifici pubblici, privati e chiese danneggiati dalla scossa di magnitudo 5.1. Ricordiamo che numerose le abitazioni danneggiate: quasi 500 persone sono rimaste senza un’abitazione nei 21 comuni del cratere sismico bassomolisano. Ritardi dovuti, anche, per la mancata nomina del commissario per la ricostruzione sempre nell’incertezza se nominarlo esternamente o farlo ricadere in capo al presidente della Giunta regionale. Solo a luglio scorso, il governo ritenne di nominare commissario il presidente Donato Toma. Primo incontro con i sindaci il 23 luglio alla presenza del dirigente della Protezione civile Antonio Lastoria. Poi, quest’ultimo, passò all’Asrem in qualità di direttore amministrativo e tutto è rimasto fermo con le difficoltà nell’avviare i lavori per il ripristino o il recupero degli stabili danneggiati. Tanto che il Consiglio dei ministri ha dovuto prorogare di altri sei mesi lo stato di emergenza per consentire l’avvio dei cantieri con il rischio di revoca dei fondi a suo tempo stanziati. Ritardi ingiustificati che stanno mettendo in difficoltà i 21 comuni dell’area interessata dall’evento sismico dell’agosto 2018 e, di conseguenza, quei cittadini che attendevano la cosiddetta ricostruzione pesante.