SET 118 SCOPERTO IN BASSOMOLISE, FONTANA (M5S): “HO DEPOSITATO UN ESPOSTO IN PROCURA”

L’assistenza sanitaria in basso Molise è sempre più carente, per via di scelte discutibili e pericolose da parte di Asrem. Come denuncio da mesi ormai, le fondamentali attività di soccorso e trasporto sanitario che fanno capo del SET 118 di Termoli non vengono più garantite. Le ultime disposizioni impartite dall’Asrem al SET 118, relativamente all’emergenza Covid, stanno inficiando fortemente l’efficacia del servizio stesso, al punto tale da ridurre notevolmente i livelli di assistenza sanitaria di emergenza. Il Piano di Emergenza Covid predisposto dall’Asrem e attualmente in vigore, infatti, ha classificato l’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso come ‘Hub Covid’ per la gestione dei pazienti contagiati da Coronavirus e gli ospedali di Isernia e Termoli come ‘Spoke Covid’. Per questo motivo, i pazienti della regione che hanno necessità di essere ricoverati nelle unità operative dedicate alle malattie infettive e alla rianimazione, vengono trasferiti o ricoverati nel capoluogo di regione. E, sempre su disposizione dell’Asrem, questi trasferimenti (cosiddetti secondari), già dalla prima ondata della pandemia (marzo 2020) vengono effettuati utilizzando le ambulanze a disposizione del Servizio per l’Emergenza Territoriale (SET). Malgrado i miei innumerevoli appelli, tanto in Consiglio regionale che nelle riunioni del Tavolo Covid, la situazione resta invariata: gli operatori sanitari del SET 118 sono spesso impegnati nel trasferire presso il ‘Cardarelli’ i pazienti Covid o presunti tali e il presidio della costa non può occuparsi dell’emergenza – urgenza. Resta così priva di mezzi di soccorso una delle aree più popolose della regione. Situazione che è divenuta ancor più drammatica in estate, con un numero record di turisti e con la soppressione della postazione del 118 di Campomarino. Il SET 118, voglio sottolinearlo, riveste un ruolo centrale all’interno del Servizio sanitario regionale: per sua stessa finalità e natura, deve occuparsi al meglio del soccorso urgente sul territorio a pazienti in condizioni critiche, ai quali è fondamentale assicurare con celerità il pronto intervento. Basti pensare ai numerosi incidenti, spesso gravi, che si verificano sulle nostre strade. Ma questa innegabile esigenza di celerità non si concilia con le indicazioni di Asrem: i trasferimenti di pazienti Covid tengono impegnata l’ambulanza per almeno tre ore, considerate le condizioni del percorso e le necessarie operazioni di sanificazione. Questi viaggi, poi, si ripetono anche più volte al giorno, lasciando la postazione del 118 priva di ambulanza anche per 12 ore su 24. Per rispondere alle necessità di pronto intervento, i sanitari della costa hanno dovuto chiedere aiuto alle postazioni di altri comuni, come Larino e Montenero di Bisaccia, o addirittura a quelle di fuori regione. Va da sé che vi è stata una notevole dilatazione dei tempi d’intervento, cosa che può fare la differenza tra la vita e la morte dei cittadini bisognosi di cure immediate. Eppure, in base alle attuali disposizioni, il primo mezzo di soccorso dovrebbe raggiungere il paziente entro 18 minuti dal momento della chiamata al 118. La tempistica è parte integrante dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) che ciascuna regione è chiamata a garantire. Ed ancora: il ‘Decreto Balduzzi’ prevede che “nel caso in cui i trasporti secondari (come quelli dei pazienti Covid) programmati vengono affidati al 118, la gestione degli stessi deve essere assolutamente separata dalla gestione dei servizi di soccorso sanitario urgente”. Purtroppo, tutto ciò in basso Molise non accade, per mancanza di organizzazione e pianificazione in ambito sanitario. La superficialità e l’impreparazione dei vertici di Asrem si ripercuote, tristemente, sui cittadini e sul loro diritto all’assistenza sanitaria. Ignorato dagli stessi vertici, per salvaguardare la popolazione della vasta area, oggi non mi resta che rivolgermi alla magistratura ordinaria, affinché individui le responsabilità che, a mio avviso, sono pesantissime. Ho così provveduto a depositare presso la Procura della Repubblica di Campobasso un esposto circostanziato che fa il quadro complessivo di quanto si verifica ormai dall’inizio della pandemia.