SERVIZIO 118, QUANDO LA POLITICA FA SOLO DEMAGOGIA

Abbiamo parlato spesso, in quest’ultimo periodo, dell’assenza della politica regionale sui temi e i problemi che interessano e pesano sui cittadini molisani.

Ora, il caso scoppiato per il taglio di medici a tre postazioni del servizio di 118, Cerro al Volturno, Sant’Elia a Pianisi e Castelmauro, fotografa questa realtà politica ormai senza più senso pratico.

In redazione abbiamo ricevuto il comunicato del consigliere regionale, Gianluca Cefaratti, nonchè presidente della quarta commissione quella deputata alla discussione dei temi relativi alla sanità.

Ebbene, il consigliere regionale Cefaratti sottolinea come ci sia necessità di rinforzare la medicina territoriale.

Il Molise – scrive – ha l’assoluta necessità di rivedere la medicina territoriale con il ribaltamento della visione degli attuali assetti che vedono al centro l’ospedale e una periferia marginalizzata, dove il fulcro del sistema dovrà essere il territorio”.

Un passaggio che non fa una grinza. Ma il consigliere Gianluca Cefaratti dovrebbe sapere che il ruolo del consiglio regionale è quello deputato alle proposte di legge e, dunque, alla predisposizione degli atti di programmazione.

A partire da quelli della sanità almeno nell’ambito, come in questo caso, della medicina territoriale.

E’ pur vero che il Molise ha ancora dopo 12 anni la sanità commissariata ma questo passaggio sembra essere diventato un alibi, per il consiglio regionale, per non fare nulla, per non impegnarsi almeno sul terreno dei principi basilari.

E, anche, l’ultimo passaggio del consigliere Cefaratti che auspica un intervento dei vertici Asrem, pure di stretta nomina della Regione, fa pensare sull’ormai sbiadito ruolo del consiglio regionale e degli stessi consiglieri