Sanità, Fanelli: serve qualcuno a cui stia a cuore la situazione sanitaria del Molise

Mentre la situazione sanitaria in Molise non accenna a migliorare, con due giovani morti ieri e le percentuali tamponi/positivi e Rt ai massimi nazionali, è convocato per domani il tavolo Covid che poco ha di confronto, e dunque non serve, al di là delle nostre buone intenzioni. Un esempio: la presa in giro sulle Usca, ancora non attivate. Allora? L’unico soggetto istituzionale capace di tenere desto un dibattito e dire delle verità è sempre di più il Consiglio regionale. Per quanto si voglia privo di competenze dirette, riesce comunque a esercitare il proprio ruolo di controllo.

Due esempi. Nell’ultima riunione congiunta delle commissioni II e IV (delle quali non faccio parte, ma alle quali ho voluto partecipare per dare il mio supporto) si è provato a far fare scelte corrette sui contratti, per passare il personale infermieristico e OO.SS. del periodo pandemico da partita iva a tempo determinato, all’Asrem. Per evitare che sbagli. Secondo. Per la gestione della manutenzione elettrica. Stiamo provando a capire come avviene il cambio del gestore del servizio in piena pandemia. Intanto, dovendo correre ai ripari, si è prorogato il servizio in essere, rinviando all’anno nuovo (11 gennaio) il subentro. Ovvio che, come sempre, in Asrem manca il buon senso e la concretezza nella verifica della praticabilità delle scelte. Ma ora va capito se manca qualcosa in più: la legittimità.

Per questo stiamo depositando una interrogazione (sul mio sito micaelafanelli.com il testo integrale) con la quale chiediamo le motivazioni del perché non si sia chiusa una precedente gara e si sia attivata la selezione su piattaforma Consip. Questa la domanda che poniamo a Toma affinché ci faccia capire cosa sta succedendo sul piano giuridico. Poi c’è il piano politico. Quello dell’opportunità. Possibile che nessuno si ponga il problema dell’impatto sul nostro sistema economico e sociale? Per le ottime imprese che lavoravano negli ospedali. E quale sarà il destino loro e dei loro lavoratori?

La soluzione per i secondi sembrava dietro l’angolo, ma così non è. Non sono infatti sufficientemente garantiti gli operai: cambiano titolare? Non cambiano? In che modo? Sono state fatte le comunicazioni e fornito le garanzie sindacali? Gli amministrativi delle ditte mantengono il loro lavoro nel caso in cui le loro azienda di appartenenza molisane perderanno il servizio? Per non parlare dell’indotto che lavora con le imprese molisane estromesse dalla gestione.

Ancora, se la gara per aggiudicare il servizio di manutenzione di cui alla determina dirigenziale CUC n. 6124 dell’11/12/017 con scadenza il 20/3/2018 è stata annullata, dov’è l’atto? E con quali motivazioni?

Che le leggi si debbano rispettare è ovvio, che bisogna favorire trasparenza e gare previste dall’ordinamento è lapalissiano, ma se si continuerà così, con un’azienda sanitaria senza barra di comando, si rischia di deragliare nei settori sanitario, produttivo e sociale.

Non entriamo nei tecnicismi (subaffidamenti, subappalti possibili, impossibili? Clausole sociali, passaggi dei dipendenti da fare o da non fare?), ma chiediamo conto e chiediamo di capire ‘gli atti’. Nel mentre, rimarchiamo una cosa sola. Ci vuole qualcuno a cui tutto questo stia a cuore. Ecco, a noi sembra che proprio questo manchi. Qualcuno a cui il Molise stia a cuore.