Regione Molise, la strana proposta della Consigliera PD Micaela Fanelli

Il consiglio regionale del Molise non manca mai di stupire. In questi giorni frenetici e di polemiche intorno al Piano operativo sanitario, stupisce il caso Fanelli e la proposta di legge a sua firma. Ma che proposta ha presentato il capogruppo del Partito democratico, a meno di un semestre dal voto delle Regionali? Si tratta di un documento che introduce, se approvato, un semestre bianco per la carica di presidente e commissario regionale alla sanità. Ovvero, metterebbe nella impossibilità il commissario Toma di procedere con atti straordinari nel periodo conclusivo del mandato. La domanda, però, è: ha un senso? Chi conosce i tempi tecnici di previsione di una misura legislativa fino alla conclusione del suo iter in aula sa che occorrono mesi. Infatti, sono previsti alcuni adempimenti fondamentali: deposito della proposta di legge; inoltro della stessa alla commissione competente; iscrizione da parte del presidente della struttura per la discussione; trattazione e discussione in commissione; conferenza dei capigruppo per l’iscrizione della proposta all’ordine del giorno in consiglio regionale. Un iter lunghissimo che supera, anche, il periodo dei sei mesi previsto dalla proposta di legge perché il commissario ad acta alla sanità non possa assumere atti straordinari. A che serve, allora questa proposta di legge? Tra l’altro, il Piano operativo sanitario è stato già presentato al ministero della Salute. Che l’unico strumento nelle mani dell’opposizione è rappresentata dalla mozione di sfiducia al presidente della Giunta regionale. Che altri strumenti non ci sono per bloccare qualsiasi iniziativa. Così, la proposta di legge del consigliere Micaela Fanelli ha solo un sapore demagogico ma senza soluzione alcuna. Basta apporre la firma alla mozione di sfiducia per chiudere l’esperienza Toma. Tutte le altre forme hanno solo l’aspetto di una presa in giro sul piano politico per i cittadini.