Praitano: “ richieste di assistenza non fanno riscontrare criticità particolari. in aiuto dei cittadini anche con nuovi numeri di emergenza”

“La situazione, dal punto di vista delle misure di assistenza sociale portate avanti dal Comune di Campobasso, in questo momento specifico dell’emergenza sanitaria, – ha dichiarato l’assessore Luca Praitano – non fa riscontrare criticità particolari.

Nonostante ciò, – ha aggiunto Praitano – la struttura dei servizi sociali ha inteso riattivare i numeri di emergenza Covid per farsi trovare pronta ad intervenire, in modo il più possibile immediato, qualora le richieste di assistenza dovessero tornare ad aumentare, così come è avvenuto nella prima fase della pandemia.”

Le linee telefoniche adibite dai servizi sociali all’assistenza per l’emergenza Covid sono le seguenti: 0874.405539 e 351.6884347. A questi due recapiti telefonici gli operatori della struttura delle Politiche Sociali del Comune di Campobasso, risponderanno il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e il martedì e il giovedì dalle ore 15.30 alle ore 17.30.

Ovviamente a disposizione dei cittadini vi è sempre anche il numero telefonico dell’URP 0874405280.

L’assessore Praitano ha voluto, dopo le dichiarazioni rilasciate dal sindaco in merito alla situazione nelle scuole cittadine, aggiungere qualche ulteriore specifica che permetta di ampliare il quadro generale.

“Nella città di Campobasso, abbiamo circa 10000 studenti, cinquemila circa frequentano scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, e altrettanti frequentano gli istituti superiori. A fronte di questi dati complessivi – ha detto Praitano – si capisce in modo ancora più evidente di come, al momento, con un numero di positivi riscontrati che non supera le trenta unità, le condizioni del sistema scolastico cittadino non rientrino tra quelle realmente emergenziali. Il mondo della scuola sta applicando, in modo sempre più preciso, tutte le misure contemplate dal governo per permettere agli studenti delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, di continuare in sicurezza con la didattica in presenza.”