Pediatria, reparto in ginocchio

Il caso che ha coinvolto la bimba di Guglionesi di soli quattro anni positiva al Covid 19 prima trasportata al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli con febbre alta, tosse, difficoltà respiratorie e scarsa saturazione e, poi, dopo essere rimasta in attesa dalle ore ventidue alle quattro del mattino per avere una consulenza pediatrica, trasferita a Napoli ha riaperto il caso del reparto di Pediatria del Cardarelli. Il ritardo non è addebitabile al personale medico, peraltro carente, bensì alla mancanza di uno specifico protocollo per la gestione dei bambini contagiati. Ovvero, un protocollo primariamente dedicato alla gestione ospedaliera di eventuali casi severi, che dovessero colpire l’età pediatrica. Orbene, considerato che la quarta ondata non risparmia nessuno i vertici dell’Asrem avrebbero dovuto elaborare una specifica normativa per assistere adeguatamente i bimbi contagiati. In realtà però il reparto di pediatria del Cardarelli è rimasto senza pediatri e il servizio è stato affidato dal direttore generale dell’asrem, Oreste Florenzano, con una delibera numero 1012 del 27 agosto attraverso una convenzione con l’azienda ospedaliera San Pio di Benevento, manco a dirlo, della Regione Campania. Convenzione che prevede l’arrivo al Cardarelli di professionisti esterni a 60 euro l’ora più i vari rimborsi spese e non con continuità di presenza. Peraltro lo stesso reparto è situato al quinto piano dell’ospedale, dove insistono anche gli spazi dedicati ad altre specialità frequentati da persone anziane, e nel turno notturno una sola infermiera deve fronteggiare le esigenze dei bambini ricoverati. Una situazione più volte denunciata e che ha visto alcuni pediatri andare già via.