FANELLI: BANDO IMPIANTI SPORTIVI, PICCOLI COMUNI ESCLUSI

“Come da noi anticipato nelle scorse settimane, è stato pubblicato sul sito del Ministero dello Sport il Bando “Sport e inclusione sociale”, che si inserisce nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con la Missione 5 – Componente 2 – Investimento 3.1 “Sport e inclusione sociale”.

Obiettivo dichiarato, quello di incrementare l’inclusione e l’integrazione sociale attraverso la realizzazione o la rigenerazione di impianti sportivi che favoriscano il recupero di aree urbane. In particolare, a tale scopo, sono stati identificati tre cluster di intervento, suddivisi in due Avvisi pubblici di invito a manifestare interesse”.  Lo scrive il capogruppo del Pd, Micaela Fanelli. 

Una linea di finanziamento sicuramente importante, che però, come già avevamo dichiarato e segnalato al Sottosegretario Valentina Vezzali, avvantaggia le grandi città a discapito dei piccoli comuni.

Il primo Avviso del Bando, relativo ai Cluster 1 e 2, è infatti destinato ai Comuni capoluogo di Regione, ai Comuni capoluogo di Provincia con popolazione superiore ai 20.000 abitanti e ai Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti, per la realizzazione o la rigenerazione di una delle seguenti tipologie di impianto sportivo: impianto polivalente indoor, Cittadella dello sport o impianto natatorio.
Il secondo Avviso, relativo al Cluster 3, è invece destinato a tutti i Comuni italiani ed è finalizzato alla realizzazione di nuovi impianti o alla rigenerazione di impianti esistenti che siano di interesse delle Federazioni Sportive.

Ottime notizie, dunque, solo per i due capoluoghi di provincia Campobasso e Isernia, mentre i piccoli comuni, proprio quelli che avrebbero più bisogno del sostegno statale, potranno presentare un solo intervento e ciascuna Federazione Sportiva, anche in forma associata con altre Federazioni, potrà manifestare il proprio interesse nei confronti di un unico intervento. E quindi, sarà molto difficile riuscire a dirottare fondi verso gli impianti sportivi minori e quindi meno appetibili sotto il profilo del ritorno economico.

Dubbi e considerazioni che ho già sottoposto, per iscritto, al Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali, ancor prima della pubblicazione del Bando e d’intesa con il Presidente dell’Anci Antonio Decaro e che tornerò a esporre al Ministero dello Sport la prossima settimana, nel corso di un appuntamento già fissato con il Sottosegretario Vezzali. Perché nei grandi centri, sono le stesse logiche di mercato a favorire l’esistenza di adeguati centri sportivi, mentre al contrario, è nei centri minori e nelle aree interne che esiste la necessità di potenziare gli impianti sportivi, per favorire, davvero, la promozione sportiva e l’inclusione sociale.
Con la speranza di poter ragionare su come finanziare anche i piccoli e piccolissimi comuni con i 300 milioni ancora a disposizione con il bando Sport e Periferie. Solo un’ipotesi, ma che rappresenta, forse, l’unica chance per i centri minori.

E torno, in tal senso, anche a chiedere il sostegno del Presidente Toma nel far sentire la propria voce in sede di Conferenza delle Regioni in favore del Molise, i cui piccoli comuni rischiano seriamente di restare fuori e, insieme a noi, di rendersi promotore di un criterio di ripartizione opposto: quello, cioè, di favorire interventi verso le realtà minori, ovviamente dopo aver verificato, caso per caso, tutte le condizioni di sostenibilità numerica ed economica.

Perché non è solo una questione di opportunità, ma di vera giustizia ed equità sociale.