CASO ROBERTI, AL PROCURATORE CONSEGNATA MEMORIA DI 200 PAGINE
Oltre un’ora di confronto tecnico e il deposito di una memoria difensiva da 200 pagine quello che il presidente della Giunta regionale, Francesco Roberti, ha avuto con il procuratore Nicola D’angelo e la sostituta, Anna Rita Carollo. Nella memoria si legge che “Francesco Roberti non ha mai favorito la società Energia Pulita, né tratto vantaggi personali o familiari in cambio di autorizzazioni o pressioni amministrative”. Il presidente, indagato per corruzione in un filone dell’inchiesta della Direzione antimafia che non riguarda i reati mafiosi, aveva chiesto di essere ascoltato dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari. La sua versione dei fatti – come si diceva – è stata affidata a un documento scritto di 200 pagine. Secondo la ricostruzione contenuta nella memoria, le accuse ipotizzate dalla Procura vengono analizzate e contestate una ad una, partendo dal riordino cronologico delle intercettazioni, che – a detta della difesa – dimostrerebbero l’assenza di qualsiasi pressione o favore da parte di Roberti in favore di Energia Pulita. “Secondo la difesa, le conversazioni riportate negli atti sono spesso frutto di millanterie da parte di altri soggetti, e nessuna prova dimostrerebbe che Roberti abbia mai chiesto l’assunzione della moglie o favorito incarichi professionali in cambio di vantaggi. Infine, è stata sollevata una questione tecnica : la presunta inutilizzabilità di molte intercettazioni contenute nel fascicolo. Ora spetterà alla magistratura decidere se chiedere il rinvio a giudizio o stralciare la posizione dell’attuale presidente della giunta regionale.