L’ospedale di Agnone verso l’accordo di confine con l’Abruzzo

Non c’è altra strada per l’ospedale di Agnone che quella della definizione di ospedale di area disagiata e l’accordo di confine con la vicina regione Abruzzo. Il tutto è tornato ad emergere nel corso della seduta del consiglio comunale di Agnone al quale ha preso parte, anche il presidente della Giunta regionale, Donato Toma mentre i commissari ad acta, seppure invitati, non si sono presentati. Innanzitutto, l’ospedale  Caracciolo di Agnone manterrà  lo status di area disagiata come contemplato nel famigerato decreto Balduzzi. La conferma arriva dalla presentazione presso i ministeri della Salute e dell’Economia del nuovo Pos , il Piano operativo sanitario come figurato dai commissari ad acta. In questo, l’ospedale agnonese  figura come struttura di area disagiata. Resta la questione aperta con la regione Abruzzo per l’accordo di confine al fine di rendere l’ospedale di Agnone centro per tutti i comuni abruzzesi dell’alto vastese. L’intoppo, al momento, è che il presidente Toma, contrariamente a quanto accaduto nella precedente legislatura, non è il commissario alla sanità regionale il che lo esautora da poteri diretti. In ogni caso, il consiglio comunale di Agnone ha dato mandato al sindaco di intervenire sui commissari ad acta perché seguano la strada dell’ospedale di confine con l’Abruzzo.  Il sindaco Marcovecchio, infine, ha annunciato l’apertura di un canale con l’UniMol in particolare con il rettore Luca Brunese per impiantare un discorso universitario che coinvolga il Caracciolo. “Certo, i tempi sono lunghi – ha affermato il sindaco –  ma se non si inizia, mai si potrà dire dove si potrà arrivare».