Al presidente di Molise acque 80mila euro l’anno, al Basso Molise acqua a singhiozzo

E’ possibile che la regione paghi 80mila euro al presidente di Molise Acque, Giuseppe Santone, e il basso Molise da tre mesi a questa parte soffre di continuo per le rotture delle condotte, del potabilizzatore del Liscione per la mancata entrata in funzione dell’acquedotto Molisano centrale. Quello che nelle intenzioni progettuali di dieci anni fa avrebbe dovuto portare acqua sorgiva alle centomila utenze bassomolisane. E, invece, dall’atto di insediamento di Giuseppe Santone, Molise acque ha continua a fare acqua da tutte le parti. Scelto tra una rosa di nomi, ma senza una specifica preparazione in materia di risorse idriche. Ci si attendeva, almeno, il piano industriale di sviluppo prodotto dallo stesso Santone che, al contrario, fino a questo momento non c’è stato. Un piano con obiettivi realistici e indicatori misurabili per capire e far cpire ai molisani quale ricetta il presidente Santone ha in mente per riportare in auge Molise acque che gestisce un bene primario quale l’acqua e l’intero patrimonio delle risorse idriche molisane. Al contrario, fino ad oggi, abbiamo dovuto registrare la stessa suonata. E i cittadini del basso Molise, conoscere rubinetti a secco e guasti continui. Dovrebbero essere fonti di ricchezza per la comunità molisana e invece non lo sono. Acqua raccolta a milioni di metri cubi che in altre realtà amministrative e territoriali costituirebbe un patrimonio inestimabile, un volano eccezionale per l’economia, una ricchezza collettiva, una enorme possibilità di sviluppo del territorio. Dai noi, invece no. Il controsenso è irritante. Ma il presidente di Molise acque, Giuseppe Santone se ne sarà accorto?